Dopo le mille polemiche post Juventus-Roma come non fare un articolo sul re delle “grandi polemighe”?!

Chi di voi non si ricordano pietre miliari del giornalismo sportivo come “le polemiche fioccano come nespole” o “non parlate in più di tre o quattro alla volta che sennò non si capisce niente”.

Il Biscardone nazionale nasce nel 1930 in provincia di Campobasso. Dopo essersi laureato (si so cosa state pensando..) all’Università Federico II di Napoli, comincia la carriera di giornalista sportivo. Nel 1979 entra in Rai ed arriva a diventare vicedirettore del TG3.
Nel 1980 lancia, su Rai 3, “Il Processo del Lunedì”, trasmissione di dibattiti sul mondo del calcio. Prima ne cura la realizzazione, poi, nel 1983, passa alla conduzione.
In seguito ad una pesante critica mossagli da Silvio Berlusconi, nel 1993 Biscardi abbandona la RAI per approdare a TELE+.

che fine ha fatto biscardiNel maggio 2006 Biscardi rimase coinvolto nello scandalo di Calciopoli: ci furono intercettazioni fra lui e Luciano Moggi (all’epoca direttore generale della Juventus), in cui Moggi gli diceva cosa dire o non dire in trasmissione.

L’Ordine dei giornalisti lo sospese per sei mesi. Biscardi decise allora, in aperta polemica con l’Ordine, di non confermare più l’iscrizione all’albo dei giornalisti.

 

In molti vi chiederete: “Che fine ha fatto Biscardi?”

Il conduttore dai capelli rossi, nonostante non la più giovane età, continua imperterrito a condurre il programma che l’ha reso famoso in tutta Italia (giunto alla sua 34esima edizione), “Il Processo di Biscardi”.

Negli ultimi anni, il programma è rimbalzato da un canale all’altro, per poi finire dapprima su 7 Gold, e poi su varie emittenti locali come Telenorba e Antenna 3.

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