Correva l’anno 2002 quando al mondiale di calcio si gioca l’ottavo di finale Corea del Sud-Italia. Ad arbitrare la partita il tracagnotto bassethound sudamericano Byron Moreno. Non ci vuole molto a capire come andranno le cose: 6 minuti e rigore (generoso) per la Corea, ammonizioni e sguardi assassini ai giocatori italiani, cartellino rosso per Totti, gol annullato a Tommasi. La partita decretò una delle più cocenti sconfitte per l’Italia al Mondiale; da quasi tutti, quella partita fu definita come una vera e propria rapina.
Byron Moreno fu assolto dalla FIFA ma rispedito a casa. Nel suo Paese il bassethound Moreno (stranamente) riuscì di colpo a ripianare tutti i suoi debiti, comprò una Chevrolet e andò in crociera a Miami.
Non contento riprese ad arbitrare ma venne ben presto radiato a causa di un arbitraggio “anomalo” nella partita di campionato tra Liga di Quito e Barcelona Sporting Club, in concesse un rigore inesistente ai padroni di casa, e concesse 6 minuti di recupero, quando in vantaggio c’erano gli ospiti, facendo proseguire la gara fino al 103′ minuto. Giusto quei 13 minuti in più del normale che sono serviti al Quito di ribaltare il risultato. Per puro caso il buon Moreno era candidato al consiglio comunale di Quito (tra l’altro non venne nemmeno eletto!).
In molti vi chiederete: “Che fine ha fatto Byron Moreno?”
E qui il paradosso…dopo tutte queste belle cose, fondò una scuola per arbitri in Ecuador! Lasciò la moglie, sposò una donna molto più giovane, e divenne moviolista della trasmissione che commentava il campionato calcistico ecuadoregno.
Mantenne sempre un tenore di vita altissimo e da li nuovi debiti. Per ripagarli decise di buttarsi nel mondo del narcotraffico.
Nel 2010, Byron Moreno è stato arrestato all’aeroporto Kennedy di New York con addosso 6 chili di cocaina impacchettati sullo stomaco e sul retro delle gambe.
Il giudice (impietosito davanti ad un bassethound pentito) gli da solo due anni e mezzo: Moreno viene trasferito nel carcere di Brooklyn. Lì Byron guadagna qualche spicciolo stirando i vestiti degli altri detenuti, organizza un torneo di calcio e continua ad arbitrare…ed esce pure per buona condotta.
Alla notizia del suo arresto, Buffon dichiarò:
“Sei chili di droga? Li aveva già nel 2002, ma non nelle mutande: in corpo!”.
Di recente è stato estradato in Ecuador assieme ad altri 59 reclusi per buona condotta ed ha un look irriconoscibile rispetto a come ce lo ricordiamo: si è fatto crescere i capelli ed ora sembra un narcotrafficante pentito.
Io l’ho trovato a Guayaquil a condurre un programma radiofonico molto popolare. Ci ho parlato e mi ha detto che vorrebbe far pace con Totti. Mi sembra una persona molto diversa, probabilmente il carcere lo ha cambiato.